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  • fabiogiacomazzi 21:10 il 30 September 2013 Permalink | Rispondi  

    Relazione sintetica sulle prime 6 tappe 

    In attesa di rendicontare la fase di lavoro conclusasi il 30 settembre, relaziono sinteticamente sulle 6 tappe spezzine, anche al fine di rassicurare in merito alle informazioni necessarie per l’incontro del 17 ottobre con enti locali e operatori turistici.

    (cliccare sull’immagine per ingrandire)

    PRIMA TAPPA

    tappa1

    Si conferma che il sentiero che transita per Punta Bianca è inutilizzabile perché un tratto è interessato da frana, per cui si utilizza il classico sentiero Bocca di Magra – Montemarcello. Si attraversa il borgo e ci si ricollega al tracciolino di progetto (che decorre sul bordo dell’altopiano, in alcuni punti in testa alla falesia), anche se nella zona di Zanego bisogna transitare più  all’interno perché il percorso previsto non esiste. Si prosegue quindi a monte di Tellaro e Fiascherino, come previsto, in mezzo ai vigneti di Portesone e Barbazzano, antichi borghi abbandonati, senza problemi fino a Lerici. Rimane da verificare la possibilità di applicare due variazioni: meriterebbe il passaggio per il borgo della Serra, anche se si crea un sali-scendi; l’arrivo a Lerici: abbiamo ipotizzato un passaggio da monte all’altezza di Maralunga che permette di entrare in paese attraverso la parte più antica, quella arroccata attorno al Castello; l’attuale sentiero CAI utilizza invece un percorso che porta direttamente in Piazza Garibaldi.

    SECONDA TAPPA

    tappa2

    Il tracciato previsto è completamente realizzabile: dopo la passeggiata a mare Lerici – San Terenzo e la salita a Falconara ci si ricollega all’Alta Via del Golfo, la quale coincide per lunghi tratti con strada asfaltata (ma a bassissima frequenza di traffico); i tratti sentieristici più consistenti sono Termo-Carozzo e Buonviaggio-Valeriano. Arrivati a Sarbia si lascia l’AVG e si prende la “freccia” Sarbia-Ospedale che porta direttamente in pieno centro Spezia. La tappa risulta piuttosto lunga ….

    TERZA TAPPA

    tappa3

    Salendo da Porto Venere delle 2 varianti proposte dal tracciolino si utilizza il tracciato dell’AVG che aggira il Muzzerone sul versante interno al Golfo, quindi si abbandona l’AVG (che realizza un lungo giro intorno alla Castellana) per il bellissimo sentiero litoraneo per Campiglia. Si propone poi di mantenere il sentiero N°1 sul crinale che porta direttamente a Sant’Antonio (M. della Madonna) che rappresenta lo svincolo naturale tra riviera (5 Terre o Tramonti) e Golfo (Biassa). Il collegamento da Spezia (variante 3c) lo si ipotizza come più diretto tramite la Via Vecchia di Biassa, in alternativa all’AVG proposta dal tracciolino, che invece può essere utilizzata proficuamente da chi, proveniente da Lerici, rimane sulla stessa, invece che scendere a Spezia (Tappa 2).

    QUARTA TAPPA

    tappa4

    A parte il noto problema della chiusura di Via dell’Amore e del sentiero tra Manarola e Corniglia, il tratto tra Corniglia e Monterosso coincide esattamente con quanto pianificato. Il tratto più problematico è la discesa su Monterosso, scoscesa, stretta e trafficata, ma sembrano non esistere alternative soddisfacenti. Nei periodi dell’anno più trafficati si procede molto lentamente lungo tutto il percorso, per cui la tappa può risultare eccessivamente lunga.

    QUINTA TAPPA

    tappa5

    Il tratto Monterosso-Levanto coincide con il percorso canonico, anche se piuttosto impegnativo a causa della ripidità e degli scalini alti del versante monterossino di Punta Mesco, e del fondo dissestato del versante di Levanto. Molto interessante l’arrivo nel centro storico di Levanto: sarebbe auspicabile un itinerario alternativo che tocchi le principali emergenze della Levanto medioevale. Senza problemi il tratto Levanto-Bonassola.

    SESTA TAPPA

    tappa6

    Tappa notevolmente lunga. Vengono proposte due varianti rispetto al tracciolino: da Bonassola allungare allo spettacolare Salto della Lepre, con un percorso molto più facile, dolce e panoramico, mentre da Framura verso Deiva risalire fino a Costa, toccando così la maggior parte delle frazioni framuresi, e realizzando un tatto minore di strada asfaltata. Il dislivello rimane comunque il medesimo. Regolare il resto del tragitto, con una piccola variazione a Deiva per transitare nel minuscolo centro storico del paese. Purtroppo il tratto tra Lemeglio e Moneglia è quasi interamente su strada, in zona notevolmente costruita; non sembrano esistere valide alternative.

     
  • domenicooteri 14:08 il 18 September 2013 Permalink | Rispondi  

    Si avvicinano le date per i primi incontri locali, per cui dovrà partire attività di comunicazione.

     15 ottobre Genova – sede Palazzo Verde, via del Molo,
     17/10 La Spezia, sede da definire (URGENTE)
     22/10 Imperia, sala dei comuni della Provincia
     24/10 Savona, sala Provincia, via Sormano (da confermare definitivamente).

    è necessario concordare note di invito e a grandi linee contenuti presentazioni.

    Rilievi: so che siete a buon punto sul campo. Occorre un ulteriore sforzo nell’elaborazione dati ed invio file corretti in modo che si possa verificare compiutamente il lavoro.

    buon lavoro a tutti

     
  • fabiogiacomazzi 17:41 il 11 September 2013 Permalink | Rispondi  

    Criteri per il passaggio in prossimità di nuclei storici 

    Utilizzo il caso di Deiva Marina per condividere i principi nella scelta del miglior percorso in prossimità di nuclei abitati storici. Sottopongo il criterio di scelta da me proposto a Regione ed ai colleghi per un confronto.

    Immagine

    In celeste il tracciolino suggerito da Regione (coincidente con il Sentiero Verde Azzurro), in rosso la traccia da me suggerita, in verde il tratto di percorso segnato sul campo che si discosta dal tracciolino.

    In questo caso il tracciolino segue la via più diretta, che coincide con la segnaletica (assolutamente non standardizzata ed incompleta) presente sul percorso. In questo modo si taglia fuori il centro storico di Deiva Marina e ci si allontana dalla più importante emergenza architettonica presente in zona (la chiesa di S.Antonio).

    La mia proposta è quella di utilizzare la creusa che conduce al centro storico di Deiva, attraversarlo in parte e ricongiungersi al tracciolino, evitando anche il tornante (tratto verde) attualmente utilizzato da chi ha segnato per il momento il percorso).

    Immagine

    Foto: la creusa che porta al paese, con la chiesa di S.Antonio sulla destra.

    IN PRATICA VORREI CONDIVIDERE IL CONCETTO DI CURARE IL PASSAGGIO NEI PICCOLI NUCLEI ABITATI IN MODO CHE SI PRIVILEGI LA VALORIZZAZIONE DEGLI STESSI, RISPETTO A PERCORSI PIù LINEARI MA MENO INTERESSANTI E POCO ATTENTI ALL’ANALISI FILOLOGICA DEL TRACCIATO.

    Chi ha qualche esempio da condividere?

    Grazie

    Fabio

     
    • Anonimo 06:57 il 12 settembre 2013 Permalink | Rispondi

      Mi pare una ottima soluzione condivisibile nei criteri generali. Vediamo che ne pensano gli altri. Unica cosa, sotto la proposta “verde” le tracce azzurre e rosse divergono ancora, quale è quella proposta in continuità alla verde (si torna sul Sentiero Verde Azzurro??)
      ciao
      d

    • fabiogiacomazzi 20:00 il 12 settembre 2013 Permalink | Rispondi

      La traccia azzurra è il tracciolino di Maurizio, che essendo “di massima” in certi punti “taglia” ma in quel punto nella realtà coincide con la mia traccia rossa.

    • Anonimo 11:17 il 17 settembre 2013 Permalink | Rispondi

      Anche noi del Labter Portofino abbiamo fatto passare il sentiero nei luoghi più interessanti dei centri abitati, cercando sempre di non discostarsi troppo dal tracciolino.

    • fabiogiacomazzi 16:47 il 17 settembre 2013 Permalink | Rispondi

      Benissimo, ora vediamo se anche gli altri si “connettono” e condividono la modalità da noi adottata …. Sono piccole cose, ma la modalità del confronto cooperativo, della condivisione delle modalità e dei principi di lavoro è una cosa molto importante! E’ ciò che ci distingue come membri della comunità dell’educazione ambientale rispetto a semplici imprese incaricate!

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